[Tutorial] Come funziona un Cdj e come sceglierne uno
Dopo un periodo di pausa, tornano finalmente gli articoli ed i tutorials di WebDeejay. Questa volta, andremo ad esaminare uno degli strumenti più importanti ed attuali per i Dj, il Cdj. La parola Cdj venne adottata in seguito alla messa in vendita dell’ormai famosa serie Cdj della Pioneer e diventò lentamente sinonimo di lettore Cd utilizzato a scopo professionale dai Dj. Nonostante il passare del tempo, la nostalgia del giradischi e l’avanzare del digital djing, il Cdj continua ad essere un vero e proprio “tool” di riferimento per i Dj di tutto il mondo. La sua affidabilità, la comodità d’uso -che permette al Dj di arrivare in “cabina” anche solo munito del proprio Cd case- e soprattutto l’abbondante presenza e diffusione che il Cdj gode in quasi tutte le discoteche del mondo, lo rendono uno strumento a dir poco “universale” nella nostra professione. Per questa ragione, il vostro Nicholas Francavilla ha deciso di creare per voi una semplice ma utile guida, che vi spiegherà passo per passo come funzionano i Cdj, e quali caratteristiche osservare e prendere in considerazione, durante la scelta del vostro lettore Cd.
Qualità costruttiva e trasportabilità
Come qualsiasi altro strumento utilizzato da noi Dj, anche il nostro fidato Cdj deve possedere una qualità costruttiva di livello e soprattutto adeguata ad i nostri scopi. Ovviamente sarebbe sempre consigliabile ricercare un Cdj progettato e realizzato in una elegante e robusta chassis di metallo, materiale che risulta essere quasi sempre efficace nello scopo di proteggere la componentistica interna del Cdj, ma a causa di vari fattori come il prezzo ed il fattore trasportabilità, questa opzione non sempre risulta essere la migliore. Se si è in cerca di un lettore che sia maggiormente trasportabile di festa in festa, a volte potrebbe essere consigliabile cercare un compromesso tra grandezza, peso e robustezza. Inoltre, è bene tenere a mente l’eventuale scopo e ambiente per il quale il lettore viene acquistato; un impiego principalmente casalingo non necessita infatti della stessa protezione esterna o qualità componentistica di alto livello della quale dovrebbero imprescindibilmente godere i lettori sottoposti ad uno utilizzo “stressante” come quello da club.
Altra annosa questione è quella riguardante il materiale utilizzato per la fabbricazione dei tasti e pulsanti in un Cdj. Molti Dj affermano che l’unico materiale adeguato in questo campo sia il metallo o altre leghe simili come l’aluminio, citando il fatto che solo in questa maniera sia possibile ottenere una sensibilità ed un feeling ottimale.Tuttavia, qui su Webdeejay crediamo che una realizzazione basata su plastica indurita, possa ugualmente dare risultati eccellenti e performanti. Possiamo dunque concludere dicendo che è assolutamente erroneo scartare un Cdj solo perchè portatore di pulsanti realizzati in plastica o anche in gomma come su alcuni modelli Denon; l’unica maniera per determinare quali dei materiali si adatti meglio ad i nostri gusti, è quella di provarli e decidere in base alle proprie sensazioni.
Pannello posteriore
Cominciamo dunque ad esplorare il mondo del Cdj, partendo dalla sezione posteriore. Possiamo subito intuire il fatto che non vi siano sorprese o funzionalità mirabolanti ad attenderci nel retro di un lettore Cd. Troviamo infatti le tre principali features presenti su tutti i Cdj; la ovvia entrata per l’alimentazione, il pulsante d’accensione e l’onnipresente uscita Rca -che ci permette di collegare il Cdj al mixer-. A volte alcuni lettori saranno inoltre dotati dell’uscita “digital out” -il cui funzionamento è già stato spiegato nel nostro tutorial sui mixer-, una porta usb utile per collegare il lettore al computer, penne Usb ed Hard-disks, e l’uscita del fader start. Onestamente, data la relativa semplicità dell’argomento, ci sembra dunque inutile soffermarci maggiormente su questa sezione del Cdj.
Display
Spostandoci verso l’alto del nostro ipotetico Cdj, troviamo il Display. Questo piccolo schermo Lcd ci fornisce un importante feedback visivo grazie a tutte le varie informazioni e dati che vengono riportati al suo interno. Infatti, è proprio grazie al display che saremo sempre aggiornati sulla maggior parte delle proprietà che caratterizzano le nostre tracce e sulle funzionalità attivate.
Un esempio di alcune informazioni rilevanti che normalmente potremo trovare all’interno del nostro diplay sono:
-Panorama su quali funzionalità siano stato attivate o risultino attive nel Cdj (loops, effetti, cues etc)
-Un eventuale Waveform (spesso presente solo nei modelli di fascia più alta)
-Durata della traccia, tempo rimanente e totale.
-Nome e numero della traccia, album etc etc.
-Variazioni in percentuale del pitch.
-Bpm counter.
Alcune delle caratteristiche che un affidabile e valido display deve sempre soddisfare sono:
-Essere munito di un illuminazione che non sia nè troppo flebile nè esageratamente eccessiva
-Una grandezza adeguata alla mole di dati che si vuole trasmettere
-Un layout delle informazioni ben organizzato
-Un equilibrato numero di informazioni
Comandi di trasporto,formati audio supportati, navigazione e playback
Un Cdj risulterebbe ovviamente inutile se non fosse munito della capacità di leggere ed utilizzare i vari formati audio presenti oggigiorno sul mercato. Per questo motivo, prima di effettuare la nostra scelta, è sempre bene assicurarsi quali siano i tipi di Cd ed i formati audio che il lettore è capace di leggere ed utilizzare. Ovviamente questo piccolo check-up risulta fondamentale per evitare un eventuale “delusione” nello scoprire che la nostra collezione di tracce è codificata in un formato non riconosciuto e supportato dal nostro nuovo lettore.
Questi sono alcuni dei formati che a nostro avviso un lettore Cd dovrebbe essere capace di utilizzare:
Tipi di Cd: CD, CD-R, CD-RW
Formati audio compatibili: MP3, AAC, WAV, AIFF
Inoltre, è bene ricordare che in un buon e moderno lettore è spesso possibile trovare una utile entrata usb, che tra le altre cose, può essere utilizzata per collegare penne Usb o hard-disks esterni al lettore, ed usare quest’ultimi come “sorgente” delle nostre tracce.
Una volta scelto il nostro Cd o la nostra penna Usb, utilizzeremo i vari comandi di navigazione e di trasporto presenti sul Cdj per poter selezionare la traccia desiderata.
Infine, non ci resta che utilizzare la sezione adibita a controllare le funzioni di Playback, che comprende ad esempio i tasti playpause e cue, per poter cominciare a mixare.
Pitch Fader
Possiamo con sicurezza affermare che come nel giradischi, il pitch fader presente in un Cdj risulta essere una delle features fondamentali e deve necessariamente soddisfare determinati requisiti. Riprendendo dunque le nozioni già esaminate in un precedente articolo, affermiamo dunque che un buon Cdj deve essere munito di un preciso pitch fader. Quest’ultimo deve riuscire, con un minimo spostamento, a creare minime variazioni nel tempo e Bpm della traccia. Un buon valore di solito è un accuracy con un range al di sotto dello 0.1%. Il giradischi deve anche dare la possibilità al Dj di poter scegliere il Pitch Range con cui lavorare -ad esempio 8%,16%,25%,50%,100%-; questo è comunque un fattore soggettivo a nostro avviso, dato che a meno che non vi sia la presenza di qualche forma di “Pitch Lock” o “Master Tempo” -che permettono di alterare il Bpm di una traccia, mantenendo la tonalità originale del suono- o vi sia la necessità di creare qualche sorta di effetto, difficilmente si presenterà la necessità di utilizzare un pitch range superiore all’8% -dato che il suono ed il pitch verrebbero comunque distorti troppo-.
La lunghezza di un pitch fader risulta essere invece un fattore abbastanza soggettivo; alcuni Dj preferiscono una libertà di”corsa” più lunga -per poter essere più precisi- mentre altri si trovano a loro agio lavorando in uno spazio minore. Lo stesso ragionamento può essere applicato alla fluidità di movimento del fader.
Da sottolineare il fatto che alcuni lettori, oltre ad essere muniti di pitch fader, presentano 2 ulteriori pulsanti adibiti al pitch bending.
Jog-Wheel
La Jog-Wheel è probabilmente l’anima di ogni Cdj; tramite essa è infatti possibile manipolare la traccia ed il suono in svariati metodi, emulando così il feeling di manualità che si ottiene utilizzando un giradischi. Le principali funzioni che di solito vengono assegnate ad una jog-wheel sono:
-Manipolare la “ratio” ed il drywet di un effetto ( se è presente una sezione “effetti”)
-Pitch Bending (spesso tramite la sezione esteriore della Jog-Wheel)
-Scratchare (solo se presente come funzione nel Cdj)
-Scannerizzare frame per frame la traccia
-Cercare il punto di Cue
Quando alla ricerca del nostro Cdj, prima di prendere una decisione definitiva, è sempre raccomandabile, provare e prendere contatto con la jog-wheel del lettore in questione. Questo è necessario perchè ogni Cdj presenta un modello di jog-wheel differente, e la fluidità, precisione e tempo di latenza di quest’ultima varia da lettore a lettore; lavorare con una jog-wheel con la quale non ci sentiamo a nostro agio o che non risulta essere all’altezza delle nostre esigenze, può risultare estremamente sgradevole e scomodo. Possiamo dunque affermare che una buona jog-wheel debba essere munita di un alta precisione e sensibilità, che permetta al lettore di “registrare” anche i più piccoli e delicati movimenti della nostra mano, oltre che ad essere abile di scannerizzare la traccia con una maggiore precisione ed accuratezza in termini di “frames”. Il fattore latenza è un altro aspetto sulla quale bisogna soffermarsi prima di effettuare un acquisto; un buon lettore deve infatti dimostrarsi reattivo e capace di seguire senza troppo ritardo gli inputs provenienti dal Dj.
Bisogna anche notare come già da ormai molto tempo, alcune delle case produttrici di Cdj si stiano impegnando nel creare un lettore munito di Jog-Wheel rotante, in stile giradischi. Possiamo generalmente dire che vi siano prodotti, come ad esempio il Denon 3700, che pur non arrivando allo stesso feeling del classico vinile, riescono comunque a fornire ottime prestazioni.
Un altro fattore da tenere in considerazione è la grandezza della jog-wheel. A seconda della fascia di prezzo e del target per cui un Cdj è stato creato, quest’ultimo potrà essere equipaggiato con una Jog-Wheel di dimensioni abbondanti o al contrario, con una di dimensioni ridotte. Ovviamente è semplice intuire che una Jog-Wheel più grande risulta essere una scelta migliore se si è propensi a scratchare o semplicemente se non ci si vuole distaccare troppo dalle dimensioni di un vinile; al contrario, una Jog-Wheel di dimensioni ridotte renderà il Cdj più “mobile” e trasportabile. Finiamo con il sottolineare che non bisogna assolutamente cadere nel tranello di pensare che una Jog-Wheel di dimensioni contenute sia meno sensibile o affidabile di una più grande; il tutto dipende dal prezzo, dalla marca e dai criteri di progettazione.
Sampling, Looping ed Hot-cues
Col passare del tempo i Cdj sono mano a mano diventati sempre più complessi; oggigiorno un moderno lettore offre all’utente moltissime funzionalità che gli permetteranno di esprimere la sua creatività e di arricchire i propri set in maniera efficace. Alcuni di queste features sono gli Hot-Cues, il looping ed il sampling.
Gli hot-cues permettono salvare uno o più punti di cue nei rispettivi slots, dando la possibilità al Dj di, successivamente o anche istantaneamente, “richiamarli” ed utilizzarli con la semplice pressione di un pulsante. Questa funzionalità risulta essere molto utile per creare interessanti routines o piccoli remixes live.
La funzionalità di looping, come suggerisce il nome, permette -a seconda della necessità- la creazione di “loops” di differente lunghezza. Normalmente questo processo viene gestito tramite i pulsanti “In” -che setta il punto d’inizio del loop”- ed il pulsante “Out” -che setta il punto di uscita dal loop-; il loop a seconda del Cdj, potrà essere salvato o semplicemente richiamato -di solito tramite il pulsante “Reloop”. Non è raro trovare lettori che offrono funzionalità di seamless looping “automatico” che permette la creazione di loops, “in battito”, di una lunghezza già predefinita.
Infine, alcuni Cdj presentano integrato un sampler.Questo sampler può essere utilizzato per registrare spezzoni di una traccia; successivamente sarà possibile salvare questa registrazione. La parte così registrata potrà dunque essere utilizzata o sovrapposta in congiunto con un altra traccia per creare routines e remixes.
Effetti
Un altra delle tante feature che è possibile trovare in ormai molti Cdj di fascia medio-alta, è quello della presenza di almeno un effettiera interna. A patto di non farne abuso, un lettore equipaggiato con un ampia varietà di effetti è infatti indicato per tutti quei Dj che decidono di implementare nei propri set un pizzico di fantasia in più. Un effetto “ben piazzato” può spesso creare un risultato piacevole, capace di rendere interessanti alcune parti “morte” di una traccia, oppure dare quella mano in più per creare un mixaggio interessante durante la fase di transizione. Le “qualità” da ricercare durante la scelta di un Cdj con un effettiera interna sono la presenza di un “DSP” -o Digital Signal Processor- capace di lavorare ad un sampling rate e ad una risoluzione più alti di quelli del segnale da “effettare”. Un buon valore è ad esempio 24bit96kHz, il quale garantirà una qualità audio notevole ad i vostri effetti riducendo rumore e distorsione. Ovviamente un effetto può suonare alle nostre orecchie in maniera perfetta, ma se non vi è la possibilità di “sincronizzarlo” a tempo con la traccia, il risultato sarà un suono alquanto cacofonico e confuso. A seconda del lettore, questo meccanismo di “syncing” può essere effettuato o in maniera automatica dal Cdj, oppure tramite la mano “guida” del Dj, il quale provvederà -di solito tramite il tasto tap- a settare il Bpm sulla quale l’effetto dovrà lavorare.
Midi,Hid e scheda audio
Tra le tante features che i Cdj moderni implementano, troviamo anche la compatibilità con il protocollo Midi,Hid, e la presenza di una scheda audio interna. Il protocollo Midi ed il protocollo Hid permettono -pur con una efficienza diversa- di interfacciare il lettore con un eventuale software di mixaggio, dando la possibilità al Dj di utilizzare il Cdj come controller. D’altra parte, la scheda audio, se presente, permette al Dj di evitare l’acquisto di una separata, e di collegare il lettore direttamente al computer. Non ci soffermiamo maggiormente sull’argomento, perchè abbiamo deciso di trattare a proposito di questi argomenti in un paio di futuri articoli che arriveranno a breve.
Harmonic Distortion e Signal-to-noise-ratio
Senza voler entrare troppo nei dettagli, concludiamo dicendo che un Cdj dovrebbe anche essere giudicato in base a varie specifiche tecniche. Alcune di queste specifiche sono ad esempio la distorsione armonica totale (harmonic distortion) ed il rapporto segnalerumore (Signal to noise ratio). Il primo parametro “ci informa della distorsione che un dispositivo induce ai segnali elettrici che passano al suo interno” e per questo motivo sarebbe bene assicurarsi che il Cdj da noi prescelto riporti nelle proprie statistiche un valore relativamente basso, che ci assicurerà una maggiore fedeltà sonora. Il rapporto segnalerumore è “una grandezza numerica che mette in relazione la potenza del segnale utile rispetto a quella del rumore in un qualsiasi sistema di acquisizione, elaborazione o trasmissione dell’informazione”; tradotto in soldoni, il parametro compara il livello del segnale desiderato (la musica) in relazione al livello del rumore. Maggiore la ratio, minore la presenza del rumore.
Conclusione
In conclusione, possiamo dire che oggigiorno, saper operare -almeno minimamente- e mixare con un Cdj è ancora un abilità che non dovrebbe mancare nel curriculum di un completo Dj. Per questo motivo, scegliere un lettore che sia capace di sostenerci nel nostro apprendimento o vita professionale, risulta essere un passo importante.
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Complimenti, guida più che ottima! Sono strafelice che siete tornati a fare tutorial! Grandi!