[Ableton Live] Audio Effect Rack
Oggi siamo nel 2010 e due parole chiave possono rappresentare questo periodo: semplificazione e condivisione. Se qualche anno fa avere l’orologio che faceva anche da calcolatrice poteva essere figo nonostante fosse davvero brutto da vedere, oggi l’esigenza dei consumatori è quella di poter vedere la luna senza però fare nient’altro che un paio di click sul mouse. E poi una volta vista non si vede l’ora di condividere ciò che si è visto con gli altri o magari prima ancora di vederla si va subito in cerca di ciò che hanno visto gli altri se non si ha molta esperienza.
Per rispondere a queste 2 esigenze i programmatori di Ableton hanno introdotto la possibilità di raggruppare strumenti ed effetti in dei dispositivi chiamati “Rack“. Oggi vi parlo delle potenzialità dell’Audio Effect Rack e di come sia possibile mediante esso aggiungere semplicità e condivisione ad un ambiente “relativamente” complicato come Ableton Live 8.Come in una televendita americana prendo come esempio una situazione complicata come il mastering e vi mostro come è facile gestire un catena complessa di molti dispositivi mediante soltanto 8 potenziometri! Nella libreria di Ableton Live troviamo un interessante preset dedicato al mastering dell’Audio Effect Rack che si chiama Vintage Mastering – Triple Compression, il quale consiste di 7 dispositivi nell’ordine: un Utility per gestire il volume in ingresso, un Compressore lento per amalgamare le dinamiche, un Saturator per aggiungere un pò di colore analogico, un altro Compressore molto lento per tirare su le parti meno forti, un Enhancer per dare un pò di aria alla traccia, un altro Compressore per abbassare ancora qualche picco (così da avere quanta meno distorsione possibile in fase di limiting), e un Limiter.
Macro Controls
A prima vista ci saranno almeno un centinaio di controlli capaci di mettere a disagio anche chi già ha dimestichezza con questi dispositivi! Per venirci incontro alcuni parametri sono stati già settati (come ad esempio l’algoritmo di compressione o le frequenze dei filtri dell’equalizzatore) mentre tutti gli altri sono stati assegnati a dei Macro Controls. Ecco come Ableton Live ci rende la vita più semplice e ci fa concentrare più sull’aspetto artistico che su quello tecnico, nascondendo i dispositivi e lasciando solo 8 controlli macro mappabili a nostro piacimento! Utilizzarli è semplicissimo, basta cliccare col tasto destro sul parametro che vogliamo controllare dal pannello macro e scegliere a quale vogliamo assegnarlo; il controllo macro relativo acquisirà il nome del primo parametro assegnato e dove possibile mostrerà anche il valore riportato dal parametro controllato (ad esempio la frequenza di un cutoff), alternativamente si può scegliere la semplice visualizazione di una scala di valori 0-127 e si può impostare anche un colore all’etichetta che è rinominabile liberamente. Un controllo macro può essere anche assegnato a più di un parametro così non c’è bisogno del polpo Paul per gestire insieme 8 potenziometri, e per ogni assegnazione si può impostare un range di azione del controllo o la sua inversione.
Prendendo come esempio il primo controllo macro del preset, Comp Tresh colorato di verde, ed aprendo la finestra “Macro Mappings” cliccando sul pulsante map mode, possiamo vedere come esso gestisca le treshold dei 3 compressori ed in maniera differente: per il primo scende fino a -46,7 dB, per il secondo fino a -36,2 dB mentre per il terzo (che serve come ho detto a livellare le parti più forti) si ferma a -21,7 db, ed ovviamente la risposta di ognuno sarà relativa al range scelto. Così facendo si può ascoltare direttamente il risultato senza modificare i parametri uno alla volta! Si possono anche mappare insieme pulsanti e potenziometri come ad esempio per il controllo enhance che serve sia ad attivare il dispositivo che a regolare il bilanciamento dry/wet dello stesso. Tutto questo non funziona solamente con i plug-in nativi di Ableton Live ma anche con qualsiasi altro plug-in automatizzabile, utile per creare i vostri rack personalizzati da rendere pronti all’uso in tutti i vostri progetti.
Chains
Le comodità non finiscono qui: immaginate di aver creato il vostro rack per il mastering e di aver terminato la messa a punto di tutti i parametri, ma alla fine vi viene il dubbio che l’intera catena suonerebbe meglio con dei settaggi o con dei dispositivi diversi. Modificare i parametri che vanno già bene è rischioso e non è facile confrontare il nuovo risultato con il precedente. Ci vengono in aiuto le Chain che sono dei percorsi in cui viene distribuito il segnale in ingresso al Rack ed in ognuna di esse si possono creare catene di dispositivi diverse ed indipendenti tra di loro. Duplicando quindi una “chain” si possono provare diverse combinazioni dei parametri per cercare la migliore soluzione. Impostando le zone poi si può scegliere di utilizzare un potenziometro del nostro controller midi preferito per ascoltare singolarmente le varie chains e ad andare oltre il semplice switch a/b tra 2 configurazioni verso uno switching a/b/c/d/… ed oltre (fino a 127 zone). Mediante l’uso di più chains si può anche sperimentare con la compressione parallela (anche multibanda, perchè no!) o altre tecniche dettate dalla nostra immaginazione!
Condivisione
Una volta finiti gli esperimenti si può salvare il nostro preset in formato .adg e lo si può utilizzare in altri progetti, su altri pc o lo si può condividere al mondo intero per far magari provare con mano le vostre idee ad altre persone appassionate di musica e di Ableton Live! Per rendere poi la vita ancora più semplice agli utilizzatori dei vostri “custom racks” potete anche aggiungere delle descrizioni relative ai controlli macro che avete impostato che potranno essere lette nella info view! Cosa si vuole di più da Ableton Live? Non si può volere di più dato che sti Tedeschi ne sanno una più del diavolo: se non bastasse ogni chain di un rack può contenere al suo interno altri rack, che a loro volta come una grande matrioska possono contenere altri rack, che a loro volta…………
Ringrazio come sempre il distributore ufficiale per l’Italia Backline che ci ha fornito il software per i nostri articoli e vi rimando al thread sul nostro forum per domande e commenti!
ottimo io lo uso nel mio studio di registrazione ogni tanto http://studio-registrazione-mastering.jimdo.com
un problema, tutto va alla perfezione ma come si salva in formato adg? se clicco sul bottone dell effect ranck me lo salve nelle cartelle di ableton e non dove voglio io in fomrato adg
Devi trascinare il rack nella finestra del browser, che dovrà puntare alla cartella di destinazione per il salvataggio
Avrei una domanda, ma un rack del genere per il mastering da il meglio di se applicato alla traccia finale o alle singole tracce in fase di mastering??
complimenti per il sito!