[Recensione] Ableton Suite 8.1.4
Lo Staff di Webdeejay ha stretto un’importante collaborazione con Ableton, la software House creatrice del software che ha cambiato le carte in gioco sul tavolo della composizione musicale assistita: stiamo parlando di Ableton Live! Il nome della compagnia deriva dalle parole “Able” ovvero capace e “Ton” nel senso di “in tono”, e ovviamente il termine “Live” serve proprio ad evidenziare l’attitudine del programma verso le performance dal vivo. Grazie al distributore italiano Backline abbiamo messo le mani sulla versione più completa che è la Suite 8.1.4 (boxed). Ve la presentiamo……
Ableton Live è un software di composizione musicale multipiattaforma (pc/mac) che sin dalla sua nascita (nel 2001) ha mostrato chiaramente di essere un tool essenziale per le esibizioni dal vivo, ma mano a mano che si è evoluto ha cacciato gli artigli e ha dimostrato di essere anche un’ottima DAW per la produzione e l’arrangiamento musicale capace di competere con l’agguerrita concorrenza! La sua semplicità di uso permette all’utente di poter suonare senza perdere tempo in lunghe procedure di settaggio che fanno perdere la creatività. La sua interfaccia grafica poi contribuisce a rendere ancor più semplice il suo utilizzo essendo tutta racchiusa in un unica finestra ed avendo la possibilità di nascondere molte sezioni che possono risultare inutilizzate in determinati momenti del workflow.
What’s new?
Il software non si è mai stravolto durante gli aggiornamenti ed ha sempre puntato più alla qualità che alla quantità degli aggiornamenti. La versione 8 si aggiorna così:
–Nuovo Groove Engine: utilissimo per aggiungere human feel e swing ai propri pezzi in real time. E’ possibile anche estrarre il groove da clip audio o midi già esistenti.
–Nuovo Warping Engine: l’Algoritmo di Time Stretch di Ableton Live è rinomato per la sua potenza e flessibilità ed aggiunge una nuova modalità chiamata Complex Pro utile per lavorare con materiale polifonico come ad esempio interi brani musicali!
– Nuovi strumenti ed effetti: Looper, Vocoder, Multibands Dynamic, Overdrive, Limiter, Frequency Shifter
– Workflow enhancements: Raggruppamento tracce, crossfades, nuove funzioni nell’editor MIDI, modifiche multiparametro, zoom, anteprima della forma d’onda nel browser, gestione parametri dei plug-ins
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=9P9VeExAjkU[/youtube]
Versioni
Esistono 3 versioni del Software di casa Ableton:
– Ableton Live Intro: questa versione è dedicata da chi non ha grandi pretese e si accontenta di usare “soltanto” 64 tracce audio, 2 mandate ausiliarie, 12 effetti di Ableton simultaneamente… insomma è una versione limitata di Ableton che però risulta sufficiente per produrre musica di ottima qualità, grazie anche all’enorme libreria allegata (7Gb) ad un prezzo accessibile: 99€.
– Ableton Live: è praticamente la versione da cui poi vengono derivate le altre 2. Quindi nessuna limitazione e con i giusti strumenti ed effetti per poter produrre tracce professionali.
– Ableton Suite: si tratta della versione Live farcita di suoni e strumenti extra. La si potrebbe definire “Producer Edition” perchè aggiunge al programma 6 potentissimi strumenti, più altri 3 dvd di samples e loop! Questa è la versione che ci è stata fornita in prova!
Queste ultime 2 versioni possono essere acquistate nei normali negozi di strumenti musicali nelle versioni “boxed” oppure possono essere acquistate direttamente online dallo shop di ableton, rinunciando a tanti Gb di suoni ma con un notevole sconto.
Interfaccia e Workflow
La particolarità dell’interfaccia di Ableton Live sta nel design ad unica finestra che ci permette di avere tutto ciò che ci serve a vista d’occhio; allo stesso tempo è possibile nascondere degli elementi per lasciare spazio ad altre sezioni. Ableton Live ha 2 modalità di utilizzo e visualizzazione: Arrangement View e Session view.
L’Arrangement View si mostra come un classico sequencer con i vari canali audio/midi posizionati in verticale ed i relativi eventi (chiamati clip) posizionati in ordine cronologico seguendo la timeline orizzontale. In questa modalità è possibile comporre interi brani, compilation o comunque programmare un intera esecuzione con tanto di automazioni. Diversamente da altre DAW, i controlli mixer dei canali sono posizionati a destra ed è possibile anche scegliere quali controlli visualizzare per recuperare visuale. Nonostante questa sia la modalità dedicata alla realizzazione di brani finiti, ci sono molte funzioni che permettono comunque di poter variare un arrangiamento in tempo reale e sopratutto “a tempo”: oltre al classico loop, posizionabile e ridimensionabile a piacimento, è possibile inserire dei marcatori sulla timeline richiamabili mediante controlli midi o da tastiera e soggetti alla global quantization, quindi è possibile lanciare l’intero arrangiamento da punti diversi e senza perdere mai un beat! Ovviamente tutte le clip possono essere editate con tutti i classici comandi copy/cut/paste, split, duplicate, possono essere ridimensionate (le clip impostate come loop si ripeteranno automaticamente) e selezionandone alcune è possibile ovviamente applicare le stesse modifiche in una volta sola.
La Session View è la modalità che rende unico Ableton Live. Le tracce vengono affiancate orizzontalmente (quindi appaiono in verticale) e non c’è nessuna timeline! Per ogni traccia sono presenti degli slot vuoti in cui è possibile inserire delle clip (audio o midi a seconda della natura della traccia) e per ogni traccia non possono suonare più di una clip alla volta…. detto questo liberate la creatività! La Session View è nata per improvvisare, per comporre in tempo reale mettendo a loop le varie parti, per stravolgere un arrangiamento già esistente, per creare performance dal vivo che non sono legate ad un qualcosa di preprogrammato temporalmente. Tutte le clip possono partire automaticamente a tempo grazie alla Global Quantization che permette al musicista di lanciare sequenze in perfetta sincronia col resto dell’esecuzione.
Queste due modalità possono interagire tra di loro in vari modi: è possibile registrare la propria esecuzione realizzata in session mode, facendo quindi diventare un improvvisazione in un arrangiamento completo; è possibile spostare clip tra le 2 viste se ad esempio bisogna modificare una clip in modalità arrangement prima di suonarla in session; o si può semplicemente usare la session view come una visuale alternativa comoda ad esempio in fase di missaggio perchè ricorda la disposizione di un mixer reale.
Le due viste possono ospitare diversi set di clip, e passare da una all’altra non cambia ne la composizione progetto ne cosa si sta sentendo. La regola è questa: “Una traccia può eseguire soltanto una clip alla volta“. Una volta capito questo è facile capire come sfruttare al massimo l’esistenza della doppia faccia di ableton live. Immaginate di avere un arrangiamento finito ma avete voglia di sperimentare senza fare danni: basta premere play, posizionarsi nella session view e provare combinazioni nuove di uno strumento mentre tutto il resto dell’esecuzione suona quello che è stato programmato. Una volta fermata l’esecuzione, l’arrangiamento esistente non è cambiato di una virgola anche se aveste suonato tutt’altro in session view. Nel caso ce ne fosse l’esigenza ovviamente queste modifiche possono essere registrate nel sequencer.
Sulla sinistra c’è il Browser che ha molteplici scopi. Da qui è possibile accedere ai dispositivi nativi di Live e ai loro preset, ai Plug-in installati e a 3 cartelle preferite impostabili a piacere. E’ stata aggiunta nelle ultime versioni anche una piccola vista dove poter guardare in anteprima la forma d’onda del file selezionato nel browser e premendo un pulsante si può anche ascoltare un’anteprima di questo file. Mediante il Browser è possibile anche navigare e provare vari preset per i dispositivi per poter ascoltare in tempo reale come un preset diverso lavora all’interno del nostro progetto
In basso all’interfaccia è presente la Vista Traccia che è lo spazio dove è possibile inserire dispositivi (strumenti ed effetti) all’interno delle tracce. Il contenuto di questa sezione varierà a seconda della traccia selezionata mostrando i relativi dispositivi. Si alterna a questa vista la Vista Clip che compare quando vengono selezionate delle clip. A seconda della natura della clip (audio o midi) compariranno i relativi controlli. Nel caso di clip midi sarà possibile quindi editarne le note, e parametri come program change, bank select e control change; nel caso di clip audio saranno accessibili i controlli relativi al time stretch. In entrambi i casi sono presenti anche i controlli relativi al lancio delle clip.
Warp Engine
L’algoritmo di Time Stretch di Ableton Live permette di processare campioni audio in real-time e di mantenerli sincronizzati con il progetto in corso e tutto questo senza modificare il pitch dei campioni processati e mantenendo la qualità di questi quanto più possibile vicina all’originale! Ci sono vari algoritmi per fare ciò che sono dedicati a diversi contenuti sonori:
– Modalità Beats: è indicata per loop contenenti materiale percussivo perchè cerca di mantenere inalterati i transienti in modo da riprodurre inalterati i suoni percussivi.
– Modalità Tones: è utile per strumenti monofonici che eseguono parti più o meno melodiche come una voce o un basso. Si basa (come tutti gli algoritmi di Ableton Live) sulla sintesi granulare ed è possibile scegliere la grandezza di questi “grani” per mascherare (o per evidenziare) eventuali artefatti.
– Modalità Texture: serve per materiale con pitch non ben definito come suoni polifonici, pad o rumori in quanto consente di aggiungere casualità al processamento dell’audio.
– Modalità Re-Pitch: è il classico time stretch con l’alterazione del pitch, viene regolata solo la velocità di esecuzione del campione sonoro.
– Modalità Complex e Complex Pro: queste modalità consentono di unire le peculiarità di tutti gli altri algoritmi per permettere un processamento senza artefatti e con una qualità eccellente a patto di consumare molta più CPU rispetto alle altre modalità. Sono particolarmente indicate per interi brani e per parti complesse sonoricamente.
– Modalità REX: questa modalità viene attivata solo quando vengono caricati dei campioni preparati mediante il software ReCycle di Propellerhead Software. Questi campioni si sincronizzano automaticamente senza dover effettuare nessuna operazione nella vista clip.
Dispositivi e Libreria
Ableton Live supporta plug-in di terze parti in formato VST (pc) e AU (mac). Per rendere però la vita più facile agli utenti vengono forniti anche numerosi dispositivi utili per non dipendere da altri software quando si lavora: la versione Live offre come strumenti Simpler e Impulse che sono due campionatori mentre la Suite, che è dedicata alla produzione, aggiunge Sampler un campionatore, Operator che è un FM synth, Collision che serve per la creazione di sonorità percussive, Electric utile per ricreare le sonorità dei pianoforti elettrici, Tension che è capace di modellare fisicamente strumenti a corda, Analog che è un synth virtual analog. Una caratteristica molto utile presente in Ableton Live è la possibilità di poter creare dei Rack di strumenti, effetti o drums che permettono di raggruppare insieme strumenti ed effetti in un unico blocco e di poter controllare più parametri contemporaneamente mediante dei controlli “macro”.
In più è presente per entrambi una ricca collezione di effetti di altissima qualità. Se non bastasse poi vi viene fornita anche un enorme libreria sonora (48Gb per la Suite Boxed) grazie anche a partners quali: Zero-G, SonArte e Cycling ’74. I formati audio supportati da Ableton Live sono: AIFF, Wave, MP3, Ogg Vorbis, FLAC e REX.
…e poi?
– Groove Engine: è possibile applicare sia a clip midi che audio un groove che va a modificare sia il tempo che l’intensità di un esecuzione per poter caratterizzare ancora di più le nostre produzioni. Si può anche estrapolare un groove da clip già esistenti (suonate ad esempio da un musicista e quindi non quantizzate) per poter dare il giusto movimento a tutti gli strumenti di un intero brano. Nella libreria è presente una vasta collezione di grooves di vari generi.
– Max For Live: grazie alla collaborazione con Cycling ’74, la software house produttrice dell’ambiente di programmazione Max/MSP, gli utenti possono creare dei nuovi dispositivi, e non si parla solo di synth ed effetti ma di tools che possono interagire con l’intera architettura del programma per poter creare le proprie funzioni personalizzate!
– Lessons: all’interno del programma sono presenti delle vere e proprie lezioni che illustrano le principali funzioni del programma e sono talmente semplici che permettono di familiarizzare col software in nemmeno 5 minuti.
– Info view: se non bastassero le lezioni troverete in basso a sinistra un riquadrino che descrive ogni pulsante o controllo dell’interfaccia…. così non è necessario ricorrere al manuale nel caso di piccoli dubbi.
– Supporto Video: si possono importare video, modificarli, “warparli” ed esportare il tutto
– Rewire e Timecode: Ableton Live può essere usato sia come Master che come Slave in Rewire e può sincronizzarsi a dispositivi hardware mediante Midi Clock e Midi Timecode.
– In Italiano: finalmente un software interamente tradotto in italiano, con tanto di manuale (in pdf) e lezioni!
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=8IyZYPAcCz0[/youtube]
Le nostre impressioni
BICH: è di una semplicità d’uso disarmante! Con altri software la creatività deve spesso essere messa da parte per poter “preparare” il proprio spazio di lavoro che inevitabilmente non riesce a farci avere tutto sotto mano. Questa semplicità però deriva anche dai pochi parametri configurabili che rendono invece complicate ma più potenti altre DAW. Il tipo di interfaccia ad unica finestra poi penalizza gli utenti che hanno un monitor piccolo e al tempo stesso penalizza anche chi ha una configurazione multimonitor dato che non può sfuttare appieno tutto lo spazio a disposizione; sarebbe bello poter “staccare” alcuni pezzi del programma come la clip view e riposionarli al di fuori della finestra che può dedicarsi completamente all’arrangiamento! Comunque sia, io abbandono il mio vecchio software e mi tengo stretto Ableton Live perchè è l’unico software che non mi fa perdere l’entusiasmo e l’ispirazione mentre lavoro…. anzi!
Nicholas: C’è poco da nascondere, come molti che mi conoscono sanno, ho sempre preferito il lato “Dj” dell’industria rispetto a quello “Producer” e raramente mi sono mai cimentato in vere e proprie sessioni di produzione -pur avendo gli strumenti adatti-. Ableton diventa per questo motivo uno dei miei software e Daw preferiti dato che finalmente si può avere a disposizione il meglio dei due “lati” dell’industria e semplicemente fonderli assieme per ottenere prestazioni innovative e sempre fresche. L’intero concetto di Djing in Ableton viene infatti rivoluzionato –a proposito…in arrivo un mega articolo su come usare e settare Ableton per Dj set– e presentato con un approccio che da prima può confondere ma che una volta capito e “accettato” offre delle possibilità uniche. Il punto forte di questo software credo sia proprio questo, la semplicità e la spontaneità di utilizzo generale; tramite la configurazione a clips è ad esempio semplicissimo creare mash-up o mixes interessanti, mentre tramite le potenzialità rivolte verso i producer, creare le proprie versioni “edits” di qualsiasi traccia risulta essere un processo semplicissimo. Ovviamente la ciliegina finale su questa splendida torta è che some suggerisce il nome, la flessibilità e la semplicità di utilizzo di Ableton, permettono all’utente di “manipolare” e di dare vita a nuove creazioni o sets magari neanche pensate prima di salire sul palco, ovviamente, il tutto…..Live.
Vi ricordiamo che nonostante siano più economiche le versioni scaricabili acquistate direttamente sullo shop Ableton, le versioni Boxed distribuite in italia dall’azienda Backline includono più di 40Gb di libreria e manuali cartacei! Perciò valutate bene quale versione di Ableton Live faccia al caso vostro!
Come sempre vi rimandiamo al thread ufficiale della recensione e vi anticipiamo che grazie a questa nuova collaborazione, nata grazie alla disponibilità del distributore Backline, publicheremo molti articoli, tutorial e screencast specifici su Ableton Live!
Una risposta
[…] Amp: un nuovo effetto si aggiunge alla lista! E’ composto da due devices separati chiamati Amp e Cabinet che hanno il compito di simulare rispettivamente vari modelli di amplificatori ed un cabinet per chitarra/basso. Gratis per i possessori della versione Suite. […]