[Recensione per New Groove] Korg MS-20 Mini
Recensione di The Clown
Innanzitutto precisiamo che l’articolo è stato fornito dal nostro partner NEWGROOVE: http://www.newgroove.it/index.php
Considerazioni preliminari:
Sembrerà banale agli utenti più avanzati, ma credo sia importante chiarire subito di cosa stiamo parlando, questo per cercare di rendere un filo più accessibile larecensione ai meno esperti (che possono così cogliere l’occasione per approfondire).
L’MS-20 è un synth analogico,monofonico e semi-modulare. Privo di ogni cosa simile a un banco dimemoria, quindi niente preset e altre scorciatoie (cosa che terrà alla larga da costui almeno i 3\4 dei produttori\performer del mondo). Quasi un’ironia della sorte di questi tempi, ben venga.
Korg ha fatto centro. Complice la richiesta del mercato la casa nipponica ha voluto soddisfare quello che lo stesso chiedeva ridando nuova luce ad un modello datato 1978 (rimasto in produzione fino al 1983). Ovviamente sono passati 35 anni, periodo in cui il mondo è andato avanti e nonostante sia definibile un clone alcuni lievi cambiamenti dal modello “vintage” ci sono stati. Alcuni componenti non sono più disponibili sulmercato, sorge qui la necessità di ovviare con altre parti attualipur cercando di mantenere fede al timbro originale. Nonostante ciò gli sviluppatori affermano che il grosso della circuiteria è rimasto invariato anche se si è ricorsi ad una board che sfrutta componentistica SMD anziché discreta come in passato (sarebbe statochiedere troppo).
Il filtro sfrutta l’integrato KORG35,quello della primissima serie di MS-20.
Inutile a questo punto dire che quelloche fa il nuovo (possibilità di sintesi) è esattamente quello chefaceva il vecchio, lo schema del pannello e la patchbay che locontraddistingue sono gli stessi.
MS-20, ok, ma perchè mini?Essenzialmente tale dicitura è dovuta alle “dimensioni”: ilnuovo è l’86% del volume del vecchio, un filo più piccolo. Piùpiccole sono anche le prese della patchbay, atte a lavorare conconnettori da 1\8” anziché da 1\4” come in precedenza.Probabilmente per questioni legate a costi e compatibilità (nelmondo modulare\eurorack è attualmente più diffuso l’1\8” che nonl’1\4”).
Dotazione:
-Dieci cavi jack-jack da 1\8”.
-Alimentatore (9V\1,7A).
-Manuali e settings examples.
-Si, nella scatola c’è anche il synthannegato tra gli imballaggi.
L’alimentazione nel modello originale èinterna, nel nuovo è esterna, comunque il voltaggio operativo interno è identico, rassicurano i costruttori.
Connettività:
Oltre alla patchbay sul retro, quindi con tutti i CV\gate del caso troviamo, porta USB (MIDI over USB,nient’altro), MIDI IN e alimentazione. La porta USB non è in grado(giustamente) di alimentare l’intero strumento da sola.
La gestione MIDI è esclusivamente attaalle note in ingresso, niente velocity o altri parametri pilotabili,in più lo stesso range è bloccato tra le note 11 e 92. Questascelta è giustificata dalla casa madre come espressione di fedeltàall’originale.

Detail
Qualità Costruttiva:
Discreta, anche visto il prezzo.Trovando una pecca le knob hanno alberino in plastica e sono saldatedirettamente sulla board, risultano essere lievemente ballerine,niente di grave. Abbiamo comprato un sintetizzatore, non uno scudoantisommosta, ne consegue la differenza di utilizzo, si spera.
Pannello in metallo, fianchi e knob diplastica. Data la stazza comunque non è pesantissimo (4,8 kgdichiarati).
Tastiera:
Interamente in avorio ed ebano, no, èovviamente di plastica anch’essa. Tasti mini, anche se un filo piùgrandi di quelli delle serie “micro” della stessa casa. Specificidella serie MS.
Struttura e percorso:
Immagine ad alta risoluzione click QUI
Una Knob, una funzione. È tutto sulpannello, non c’è pericolo. Troviamo due oscillatori (VCO) capaci disprigionare onde quadre, a dente di sega, triangolari, rumore biancoe modulazione Ring tra i due. Sul primo troviamo il controllo dellasimmetria della quadra (PWM), mentre sul secondo la knob per variareil pitch con un range di +\- 5 semitoni. Peccato non arrivi almeno alsettimo per poter controllare l’intera ottava.
Proseguendo nel percorso abbiamo lasezione mixer (un pot per oscillatore) ed in seguito i filtri.Plurale, ce ne sono due, un HPF ed LPF, auto-oscillanti se larisonanza è portata al limite. Sotto troviamo le modulazioni deglistessi, via LFO, inviluppo o esternamente.
A proposito di LFO segue la gestionedella modulazione, forme d’onda a variazione continua (da dente disega a triangolare) e una quadra modificabile in simmetria.
Ci sono poi i due generatori diinvuluppo: EG1 con delay, attacco e rilascio, EG2 con hold (controllail tempo di gate) e a seguire un canonico ADSR. Tornando un attimo asinistra troviamo (in ordine) i controlli di Portamento, Master tunee le due knob di modulazione del pitch modulabile, oltre cheesternamente, internamente via LFO o EG1.
Per non annoiarvi non intendosoffermarmi ulteriormente sulle ovvietà che saltano all’occhio achiunque.
Circuito ESP:
Il suo scopo è uno solo: prelevare unsegnale esterno e convertirlo in CV, potrete quindi usare unachitarra (ad esempio) per pilotare il synth dopo aver settato lasezione adeguatamente con i controlli relativi. Questo serve perpermettere al circuito di lavorare in maniera ottimale ad esempiotagliando tutte le armoniche inutili con i relativi filtri mantenendosolo le fondamentali, quelle che il circuito deve riconoscere.
Si possono utlizzare, anche altresorgenti, quantomeno si può tentare.
On The Run (la prova su strada):
Accensione! Si ruota la knob del volumefacendola “cliccare”. Essendo semi-modulare lascia spazio ad ideee patching che diversamente sarebbero impossibili, il requisitonecessario è avere almeno nozioni su questo tipo di gestione perpoterlo sfruttare appieno.
Come in quasi ogni analogico anche luiha dei comportamenti inaspettati. Ad esempio, quando si va a pilotareuno dei filtri via ADSR2 il sostegno trasmetterà nella prima metàdella corsa tensione positiva mentre nella secona una tensionenegativa ottendo così una frequenza di taglio che tende verso laparte bassa dello spettro. Curioso, comunque basta pendere atto dellacosa.
Il retrig dell’ADSR2 agisce come se sistesse suonando in legato, quindi è necessario rilasciare totalmenteun tasto per far sì che lo stesso possa essere retriggerato. Sulmanuale non ho trovato nessuna menzione sulla questionelegato\retrig, se fosse implementabile sarebbe cosa assai gradita.
Sempre parlando di ADSR2: ildecadimento anche se portato a 0 ha comunuque un suo tempo minimo,non sono zero millisecondi canonici. Non è un vero difetto quantouna caratteristica.
Ogni tanto si sente la mancanza di unpot dedicato alla quantità di segnale audio in ingresso, si puòrisolvere in diversi modi: esternamente, la soluzione più ovvia,sfruttando il secondo VCA a disposizione e magari controllarlo con lawheel, oppure sfruttando la primissima parte del circuito ESP che hala knob dedicata (Signal Level). Si possono così guadagnare duefiltraggi HP-LP extra in base a dove si va a riprendere il segnale,sempre che non sia richiesto il pieno utilizzo di tale funzione.
Durante l’utilizzo mi è capitato dieseguire la stessa “manovra” per amplificare anche altri segnali,come ad esempio quello uscente dal S&H per ottenere magarimodulazioni più radicali. Operazione non ultrapulita ma efficace.
Sempre per parlare di S&H c’è dasottolineare una cosa: non è un vero Sample and Hold ma un Track andHold. Per avvicinarsi alle classiche modulazioni da S&H bastaportare al minimo la simmetria della quadra dell’LFO usata comeclock.
Ho testato il circuito ESP con unachitarra, non è la cosa più immediata della terra, bisogna perdereun attimo di tempo a settarlo per ottenere i risultati sperati, nontanto per questioni di gate quanto di CV, un po’ostico. Riconosceràsolo segnali monofonici (niente accordi) ed è bene essere pulitinell’esecuzione. Comunque per me l’ESP è grasso che cola.
Non abbiate paura di lasciarlo acceso,se non è disattivata resta attiva la funzione auto switch off chespegne lo strumento dopo 4 ore di completa inattività.
Suono:
Siate consapevoli di quello checomprate, se cercate un suono ultramorbido e avvolgente l’MS non faper voi, è tuttavia più grasso ed “arrogante”, vi saluta agamba discretamente tesa rispetto ad altri colleghi. Non comprateloneanche se cercate il suono più nuovo del pianeta, ricordiamoci cheè il clone di un modello uscito 35 anni fa, è tuttaviapossibilissimo ottenere timbriche interessanti grazie alla pacthbay.
Se cercate un suono più nuovo, purrimanendo in zona (analogico, monofonico, economico) date un orecchioal Minibrute di Arturia, che tra l’altro recensii a suo tempo,link:http://forum.webdeejay.it/threads/94…uria-MINIBRUTE
Se cercate un synth che nella suasemplicità possa offrire molteplici opzioni e possibilità timbrichema che abbia allo stesso tempo un qualcosa di “cult” allora èesattamente quello che fa per voi.
Non ho voluto soffermarmi in manieraeccessiva sul confronto col vecchio per più ragioni:
- Non ho a disposizione il modello vecchio.
- C’è già chi lo ha fatto autorevolmente.
- Comprate si lo stesso synth, ma lo comprate 35 anni dopo, è utopia aspettarsi sia perfettamente identico. Così come anche lo stesso synth dopo 35 anni di vita non sarà più perfettamente uguale a quando è nato.
Destinazione d’Uso:
Mi è capitato di sentire in giro genteconsigliarlo come primo synth o quasi, ecco, non sono di questoavviso. È sicuramente uno strumento con buone potenzialitàdidattiche per avvicinarsi al mondo modulare (ore passate a cavettareper tirare fuori una patch), ma non lo vedo indicato ad un noviziodella sintesi. Ci sono requisiti di base che sono imprescindibili peril suo utilizzo, lo sottintendono anche nel manuale. Insomma,esistono a mio modesto parere macchine più amichevoli per chi èalle prime armi.
Curiosità:
-Le quotazioni del vecchio MS-20 sonoscese (da circa 1600-1800 a 1200-1400).
-Korg si è detta possibilista sulrifare anche MS-50 ed SQ-10, chiaramente in base a come andràl’MS-20 sul mercato. Egoisticamente spererei anche nella serie PS, èchiedere troppo?
-L’ “Owner’s Manual” in dotazione èesattamente lo stesso di quello vintage.
-Se siete curiosi di vederlo apertocliccate QUI
-Sulla patchbay le prese jack non hannodelle vere rondelline avvitate, sembrerebbero piuttosto incastrate.
-La modulazione della quadra agiscesolo sui primi 3\4 di corsa, dopo è onda piatta. Dettaglio, lasimmetria è coperta nella sua interezza.
-La wheel non è né pitch né Mod,genera una tensione +\-5V con cui poter controllare altro via CV,quindi di fatto è una via di mezzo. Cliccata sul centro (0V).
Carenze e Debolezze:
Premesso che praticamente tutte sono lestesse presenti nel modello originale.
-Ok i jack mini per tutta la patch bay,ma un Jack da 1\4” se non anche per l’uscita cuffia almeno per laprincipale, si riuscirebbero così ad evitare eventuali adattatori ecavi appositi. Non chiedo una connessione bilanciata perchè soessere utopia.
-Può non piacere la tastiera. O viabituate ai tasti mini (fattibilissimo) o usate il MIDI in ingressoper suonarlo con qualcosa di più gradito ai vostri polpastrelli.Anche questo problema è facilmente ovviabile.
-Alcune modulazioni non possibili, comela simmetria della quadra (PWM), gli oscillatori in manieraindipendente (o solo il 2 o entrambi), il rate dell’LFO e altrediavolerie che un sintetista malato riesce a concepire.
-L’inviluppo 2 è estraibile dallapatchbay solo come inverso e resta comunque legato al VCA fintantoche non è patchato ad un altra sorgente esternamente.
-Solo un LFO e solo 5 semitoni di rangesul secondo oscillatore.
-Mixer: anche se i pot sono totalmentechiusi una piccolissima parte di segnale passa.
-Veniamo a quella che forse è la peccapiù grande: Soffia! Il rumore di fondo è discretamente presente.Dovuto ad alcune componenti del VCA, scelte progettuali immagino.Alcuni integrati possono suonare più musicali di altri a fronte diun rumore di fondo maggiore.
Essendo legato al VCA, si presenta soloquando lo stesso è aperto. In soldoni: se non avete effettuatocablaggi che lo tengono aperto il rumore esce solo quando premete untasto (quindi fornite un segnale di gate al circuito). Di conseguenzane seguirà anche l’inviluppo o qualsiasi altra modulazione.
Sarà percepito diversamente anche inbase ad alcuni fattori come il contenuto armonico di ciò chesintetizzate o se ascoltate su un impianto o in cuffia, nel secondocaso sarà più marcato.
Se volete un parametro di massima hoeffettuato una misurazione nel seguente modo (artigianale): Onda adente di sega, 32′ e suonando il primo Do sulla tastiera ottengo C0come fondamentale. Filtri aperti, solo il primo pot del mixer tiratosu e ADSR con solo sostegno. Insomma, tirato fuori l’onda pura ecruda. Amplificato il segnale fino ad avere sul meter esattamente 0dBdi picco (e 9.1 RMS). Abbassato anche il pot dell’oscillatore eaperto il gate (tramite tastiera) il meter segna -35,6 dB di picco (e-45 dB RMS). Come abbiamo detto poco fa, anche a pot chiuso unapiccola quantità di segnale proveniente dall’oscillatore riesceinspiegabilmente a passare. Chiudo tutto il filtro HP per eliminareulteriori frequenze residue presenti nella parte bassa dello spettro(zona fondamentale). Rieffettuata la stessa misura si arriva ad unvalore di -40.9 dB (e -54,3 RMS). Insomma, tra segnale e rumore cisono circa 35-40 db di differenza a seconda delle condizioni.Ovviamente il segnale è stato prelevato dall’uscita principale.
Avete così dei parametri per replicarecondizioni simili e farvi un’idea.
Ad ogni modo non trovo sia vincolante oscoraggiante per l’acquisto, non ancora.
Punti di forza:
-Prezzo relativamente contenuto (600€).
-È comunque un semi-modulare, quindile possibilità sintetiche in linea teorica sono maggiori. Le diretteconseguenze sono le possibilità creative. Parlando di sintesi non èfuffa, anzi.
-Tutti i CV\Gate non fanno altro cheaprirvi il mondo all’esterno, parlo (anche) di eventuali connessionicon altra strumentazione, come synth, sequencer, moduli, etc….
-La gestione delle modulazioni. Anchese avete usato la patchbay dovete passare dalle apposite knob chefungeranno da attenuatori riuscendo così a dosare bene il segnale.
-Il pannello obliquo è comodo, afronte dell’ingombro.
-Vi divertirete ad usarlo, garantito.
-Avete comunque tra le mani un MS-20nella sua interezza, con tutto quello che ne consegue.
Alternative:
Rimanendo sulla stessa fascia di prezzo(circa) oggi il mercato offre diverse alternative come ArturiaMinibrute e Novation Bass Station II (i più vociferati). Non è miaintenzione fare dei paragoni approfonditi, tuttavia si può vedere lacosa come un triangolo in cui ad ogni vertice corrisponde un synth:
Bass Station II: suono “classico” eha memoria.
MS-20: suono “classico”,semi-modulare, ma senza memoria.
Minibrute: suono più innovativo masenza memoria.
Stiamo parlando di sintetizzatoriquindi non ha senso dire “quello è meglio di questo” (ridoquando lo leggo), parlerei piuttosto di criteri con cui far cadere lascelta, quindi cercare di capire che sonorità, che possibilità eche accessibilità si cerca.
Conclusioni:
È sicuramente un acquisto che mi sentodi consigliare, il grosso di quelle che ho definito come carenze sonoanche le stesse caratteristiche dell’MS originale, cambiare nonavrebbe voluto riprodurre un vecchio modello ma fare un nuovo synth,nel bene e nel male. Una buona scusa per non dover ricorrere alvintage.
Se cercate alcuni dei suoni che hannofatto un po’ di storia dell’elettronica, se cercate uno strumentodalle discrete possibilità creative, ma non cercateultrapulizia e morbidezza, allora fa per voi.
Inutile dire che qualora sorgesse ildesiderio di avere qualche dimostrazione audio\video YouTube è pienodi materiale visionabile.
Colgo ancora una volta l’occasione perringraziare il sig. Alessandro di NEW GROOVE oltre che per averfornito lo strumento anche per la gentilezza e la disponibilitànuovamente dimostrate.