Recensione DENON Dn-X1700
Premessa
Un saluto a tutti gli amici del forum.
Da un pò di tempo, ormai, avevo intenzione di pubblicare questa recensione ma, a causa di numerosi problemi di natura personale ho sempre dovuto rimandare. Lo SHOW! di Bari, dove ho presentato ai convenuti questo prodotto, è ormai archiviato da un bel pezzo ma, nonostante ora mi trovi solo davanti ad un pc, in un luogo che credevo essermi più congeniale, provo la stessa emozione, mi sento fisicamente con voi, nella vostra stanza, nel vostro ufficio (mentre dovreste lavorare!) a tentare di capire dalla vostra espressione fino a che punto siete d’accordo con quanto vi dico.
Ora però bando alle ciance è ora di iniziare, allacciate le cinture che partiamo in un viaggio di suoni e colori attorno al nuovissimo mixer di casa Denon DN-X1700.
Primo impatto
considerazioni a buciapelo pochi minuti dopo l’apertura dello scatolo
Vedersi recapitare a casa un prodotto di cui esistono pochissimi esemplari in Italia è già una grande emozione, trovarsi a maneggiare con cura gli imballi per evitare di far danni è una vera propria tortura psicologica, aprire le alette di chiusura della scatola mette in moto tutta una serie di processi mentali che vanno dall’eccitazione al desiderio irrefrenabile…
Così in questo caso, ma come un pò in tutti, nonostante sappiamo benissimo cosa ci troveremo davanti siamo avvolti da una foga che spesso poi dimentichiamo ma che al momento attiva tutti i sensi per carpire ogni istante di quel procedimento.
Come da tradizione Denon l’imballaggio è abbastanza curato, uno scatolo con belle grafiche in cartone pesante riveste con precisione millimetrica la “cassaforma” in poliestere che trattiene e ripara il mixer dagli urti del trasporto. Una cosa strana è che il mixer era sottosopra nello scatolo e questo ha però giocato a mio favore in quanto, tolte le buste contenenti cd e manualistica ho ribaltato lo scatolo e lentamente ho tirato via il cartone…come si fa con le forme de budino. Il mixer però non lo vedevo ancora. Era avvolto in un foglio in poliestere espanso che oltre a migliorare la protezione in quanto crea attrito con le forme ripara il faceplate dal contatto con i componenti della confezione.
Liberato il mixer ecco comparire il mio solito sorriso a 32 denti.
Il primo impatto con la macchina è sorprendente, il faceplate è molto comunicativo, i colori azzeccati ed i materiali sono al tatto molto resistenti e le finiture nobili e ben fatte. Tutti gli accoppiamenti sono perfetti e non c’è gioco tra le parti. Anche solo da spento l’immaginazione corre verso le serate tra amici, la pista di un club, una sala gremita in disco…a seconda, ovviamente, delle abitudini individuali.
Si perchè questo mixer ha un’impostazione di base che guarda con attenzione alla tradizione dei mixer 4 canali, divenuti ormai lo standard più in voga per praticità, portabilità ed efficacia che rende immediato l’approccio con l’utente. Il colpo d’occhio consente di percepire ed utilizzare al meglio tutte quelle che sono le caratteristiche di eccellenza di questo prodotto, senza mai darlo per scontato anche perchè nulla è banale nel dn-x1700. Tutto quanto è fuori può, appunto, apparire immediato me è quello che c’è dentro che fa la differenza.
Immergiamoci nel Dn-x1700
Un’occhiata sotto “il cofano” alla scoperta di un mondo di tecnologia
Quando si parla di prodotti Denon, e lo si fa con cognizione di causa, si sottintende spesso tutta una storia che è alle spalle di questo marchio da ormai 100 anni (in realtà il marchio Denon è depositato solo nel ’39, prima l’azienda si chiamava Nippon Columbia) che ha visto il gruppo giapponese farsi largo nel mondo dell’elettronica applicata al settore audio.
Senza volersi dilungare troppo dirò solo che tanti anni di sviluppo legati al mondo dell’high-end mostrano anche nel prodotto in esame il loro frutto. Come altri prodotti Denon (dal DN-2000F in avanti) viene proposto, con il dn-x1700, un nuovo tassello nel progresso delle attrezzature da dj, ossia l’implementazione, unica finora su un’attrezzatura del genere, di un convertitore DAC di altissima qualità. Stiamo parlando di un AKM modello AK4399EQ, uno dei più evoluti attualmente in produzione capace di un range di campionamento compreso fra i 30 e i 216 kHZ con una profondità di ben 32bit!!!
Non è però finita qui poiché per migliorare ancora di più la qualità audio di questo mixer i tecnici di Denon hanno molto lavorato sull’architettura di tutta la componentistica e soprattutto sugli stadi di amplificazione (cuffie) e pre-amplificazione (phono e mic) nonochè sul modulo di alimentazione (della Kitamura Kiden … purtroppo quel kiden è di troppo) in modo da evitare ogni possibile interferenza che alterasse la qualità audio.
Le caratteristiche di interesse di questa macchina non sono però finite qui, in quanto abbiamo un processore audio a 24bit con frequenze di campionamento fino a 96kHz che in abbinamento con i driver ASIO garantisce latenze davvero molto basse (qui conta molto anche la velocità del pc che vi si abbina, quindi se avete macchine poco performanti è impossibile aspettarsi miracoli), altri componenti di pregio sono i fader ALPS tipo K da 60mm, l’innovativo FLEX FADER di Denon da 45mm di cui parlerò più avanti e i bellissimi led meter a 16 elementi in channel strip e a 24 sul Master, davvero molto precisi. Mi fermo qui in quanto l’elencazione delle altre caratteristiche la farò più avanti, vorrei solo fare un appunto anche in relazione ai led meter. La precisione di questo strumento è anche direttamente proporzionale ad una sua grande dote, ossia l’esagerata amplificazione in pre che farà sicuramente felici tutti coloro che utilizzano periferiche con volumi di output non esagerati….ma tanta potenza sarebbe ingestibile senza un buon controllo. Inoltre, riprendendo una cosa che dicevo prima, la qualità della componentistica è tale che se non ci si fa caso ci si trova a lavorare a livelli sonori davvero molto alti, esaltati da un’amplificazione che non molla mai e…se le casse vi reggono… non degrada mai il suono, anzi.
Ma i bravi tecnici Denon hanno pensato anche a questa evenienza e hanno inserito un indispensabile limiter programmabile, in grado di “salvare” i vostri costosi impianti.
12 effetti per tutti i gusti … e oltre
Ho pensato di dedicare una sezione a se stante di questa recensione alla descrizione delle peculiarità della bellissima sezione effetti che il DN-X1700 propone.
Ci troviamo di fronte a una doppia effettiera integrata capace di proporre su due canali indipendenti due effetti contemporaneamente, con la possibilità di gestire per ciascuno un parametro e la presenza dell’effetto (il Dry/Wet).
La sezione effetti, inutile a dirlo ingloba tutti gli effetti classici ed immancabili, quali: Delay, Echo, Trans, Flanger, Filter, Phaser, Reverb, Loop Rev., Loop, e Pitch Shift con cui divertirsi è un piacere e di cui mi sembra superfluo approfondire oltre visto che, assodando in partenza la gran qualità con cui sono realizzati, e tenendo presente la qualità generale della macchina di cui parliamo, dovrebbe essere proprio del know-how e dell’inventiva di ciascuno immaginare come utilizzare questi “strumenti”.
Agli effetti suddetti, i tecnici Denon hanno voluto dare un condimento piccante inserendo altre due interessanti feature, ovviamente parlo del BeatBreaker con struttura completamente editabile che consente di decostruire il beat variandone a piacere la sonorità in base ad un pattern personalizzabile ed il Send/Return che estende le potenzialità della macchina consentendo di aggiungere effetti ulteriori o filtri che ciascuno ritiene più opportuni. Ciò, ovviamente rende un valore aggiunto alla macchina in quanto se, ad eccezione del beat breaker, non si può certo gridare al miracolo in quanto a “quantità” di effetti disponibili si può correre ai ripari integrando l’unità che si ritiene più valida per le proprie esigenze, anche se, a mio modesto parere, gli effetti presenti sono più che sufficienti per quasi tutti i generi … meglio sendare verso un bel filtro all’altezza … tipo uno shermann (per capirci), non credo esisterebbe una configurazione superiore in termini di potenza, qualità e versatilità.
Unica vera pecca è l’impossibilità di realizzare un chain fra due effetti su uno stesso canale, infatti, su ciascuna sorgente è possibile applicare un solo effetto, per darne due ad uno stesso canale bisognerebbe effettare il master ma ciò potrebbe dare problemi se sono presenti altri segnali. Alternativa sarebbe quella di sfruttare il matrix input ed assegnare un input a due strip-channel ed effettarle ciascuna con un effetto anche se ciò, se non ben gestito potrebbe creare sovrapposizione .. insomma questo è un neo che al momento non so se potrebbe venir risolto con un futuro aggiornamento del firmware… mi informerò!
… continua a breve …